Sull’Omeostasi e perché Omeostasi

Tutti i viventi, dagli organismi unicellulari alle forme di vita più complesse, sono immersi in un ambiente estremamente eterogeneo, dinamico, mutevole, continuamente sottoposti a innumerevoli stimoli fisici, chimici e biologici.

Una caratteristica essenziale dei viventi, tuttavia, è la relativa stabilità di svariati parametri interni, come pH, temperatura, osmolarità, concentrazione idro-elettrolitica.

La tendenza a mantenere costanti queste variabili, al netto di continue perturbazioni provenienti dall’ambiente esterno e interno, è chiamata omeostasi, ed è fondamentale per la vita.

L’omeostasi è reazione ai cambiamenti; conservazione di strutture e informazioni.
È opposizione all’entropia.

Questa straordinaria caratteristica del mondo vivente ci ha affascinato a tal punto da divenire il nome del nostro progetto.

I meccanismi omeostatici, per di più, operano a diversi livelli di organizzazione della vita: all’interno di una singola cellula, in un intero organismo, e in interi ecosistemi, all’interno dei quali le moltitudini di organismi viventi stabiliscono tra loro e con fattori abiotici relazioni che tendono all’auto-regolazione e alla stazionarietà.
In tal senso, esistono molte analogie tra i meccanismi omeostatici che avvengono dentro di noi e quelli che avvengono nell’ambiente in cui siamo immersi.

Talvolta, uno stress esterno può superare la capacità di compensazione del sistema turbato: nel singolo organismo si genera malattia, mentre negli ecosistemi si assiste all’impoverimento della biodiversità.

Soprattutto in seguito alla recente espansione demografica della nostra specie, l’attività umana si è caratterizzata come un limpido esempio di perturbazione che supera la capacità di auto-mantenimento degli ecosistemi, che stanno collassando e scomparendo a ritmi spaventosi.

Le modificazioni ambientali che l’uomo sta generando, e uno stile di vita sempre meno in armonia con la Natura, oltre a impattare sulle altre specie viventi, sono causa di malattia per l’uomo stesso.

Di pari passo con il danno ambientale, infatti, vanno le moltissime patologie croniche che caratterizzano la nostra epoca: obesità, diabete, tumori, malattie cardiovascolari, depressione, dipendenze.

L’attuale sistema di distribuzione della ricchezza e delle risorse, inoltre, fa sì che in molte aree del mondo ancora si muoia di fame o di infezioni facilmente curabili.

Secondo la World Health Organization, un individuo si definisce in salute quando gode di un completo stato di benessere fisico, psichico e sociale. Per godere di questo benessere, è condizione necessaria che sia circondato da un ambiente naturale esso stesso in salute.

È il modello One Health, secondo cui uomini, animali domestici ed ecosistemi naturali sono intimamente connessi e dipendenti gli uni dagli altri. Non può esistere benessere dell’uno senza quello degli altri.